Jan Stuart curatore di arte cinese presso la Freer Sackler Galleries di Washinghton, descrive così i ritratti degli antenati commissionati dalle ricche famiglie e dipinti su rotoli di seta:
“Un intatto dono del cielo con tutto il loro duraturo significato: non severi o sorridenti in una particolare occasione, non di giorno né di sera. Ecco perché non ci sono né luci né ombre: solo volti senza tempo”.
L’intento era la venerazione dell’antenato, il cui spirito sarebbe stato benevolo ed il destino prospero, al contrario il mancato rispetto della tradizione avrebbe condotto ogni disgrazia e sventura. I rotoli erano aperti e mostrati solamente in una occasione ogni anno, solamente dopo quattro o cinque generazioni gli antichi antenati ed i loro ritratti potevano essere messi in vendita.
Il crescente interesse verso la pittura tradizionale cinese, è stata oggetto di una mostra al Berliner Kulturforum nel 2018, dal titolo “Faces of China. Portrait Painting of the Ming and Qing Dynasties (1368-1912)” a cura di Klaas Ruitenbeek il quale ha ribadito il pensiero di Stuart:
“Sono sempre stato affascinato dal fatto che metà dei dipinti creati in Cina non erano tradizionalmente riconosciuti come arte. Non sono stati esposti o raccolti – erano pensati per la propria famiglia.”
Lo stesso nome del pittore non è mai noto, perché non si tratta di arte in termini classici occidentali ma di un mero strumento votivo, sovente l’opera era oggetto di più mani e di più artisti, ad esempio alcuni erano specializzati nella pittura di diversi elementi come gli abiti, le mani, i tratti del volto e gli occhi.
Posta questa sostanziale differenza sull’implicito concetto delle arti figurative, durante la rivoluzione culturale di Mao Zedong vi fu il poderoso progetto di cancellare ogni traccia delle religioni tradizionali ed il culto degli antenati, i quali però sono tornati presto in auge con il ritorno in patria dei cinesi della diaspora e per effetto della brace che giaceva sotto la cenere della società cinese.
Il ritratto ancestrale in oggetto è visibile presso The Art Gallery of New South Wales di Sidney in Australia.