Pleak Phibunsongkhram primo ministro della Thailandia era preoccupato degli eccessivi consumo di riso nel regno, convincendosi che era necessario cambiare le abitudini alimentari e renderle più varie. L’obiettivo era risparmiare il prezioso cereale per i tempi di carestia. 

Negli anni trenta del secolo scorso il regno del Siam era un paese povero, ma fertile, benedetto dalla pioggia durante la stagione dei monsoni estivi, capace di  garantire anche due raccolti ogni anno ai contadini, quando da noi nell’ubertosa terra padana, per esempio, ne è possibile uno soltanto. E’ però comune che il destino giochi brutti scherzi, di tanto in tanto il vento porta la pioggia in una regione o un’altra, regalando alluvioni o imprevedibili carestie e la perdita del raccolto. Ieri come oggi tale è la vita degli uomini che vivono dei frutti della loro terra, ma i tempi di crisi di ieri erano più gravi di quelli odierni ed l’imprevedibile mancanza di cibo poteva portare alla morte di milioni di persone.

Il generale Pleak Phibum – questo il suo diminutivo – decise la rivoluzione alimentare in un paese dove il verbo mangiare si traduce con un tutt’uno con mangiare riso, “kin kaow” dove kaow è riso. La soluzione del generale risiedeva nel sostituire il riso ad una tagliatella, il cui contenuto di cereale sarebbe stato ridotto nell’impasto con l’acqua, altri ingredienti avrebbero completato un piatto unico che avrebbe compreso proteine, verdure e frutta secca. Il pad thai, così venne chiamato, avrebbe consentito di affrontare nuove carestie con una nuova arma fatta a forma di tagliatella a saziare il paese.

Pleak Phibun era davvero una personalità complessa e figlia dei tempi – nota bene Pleak vuol dire “strano” in lingua thai e la leggenda vuole che il soprannome gli fosse stato dalla madre perché alla nascita aveva delle orecchie allungate e più basse del normale. Nato figlio di un coltivatore di durian, entrato nell’esercito, fu tanto abile nel vincere una borsa di studi che gli avrebbe consentito di completare studi regolari nelle accademie militari di Francia. La carriera nell’esercito lo fece diventare uno degli uomini più potenti e temuti del Regno del Siam. Nel 1932 partecipò al colpo di stato militare che pose fine al potere assoluto della dinastia Chakri, per assumere il ruolo di primo ministro nel 1938. Nella vita fu tutto ed il suo opposto, fu monarchico ma fece cadere il governo del sovrano e fu nazionalista, ma anche alleato del Giappone durante la seconda guerra mondiale. Scagionato dall’accusa di crimini di guerra divenne l’uomo di fiducia degli americani in Indocina per oltre vent’anni, si mise in mostra nel combattere il comunismo.  

Phibun comprese che il regno del Siam, da lui ribattezzato Thailandia, dovesse aprirsi alla modernità per elevarsi al rango di moderna nazione e mettersi al riparo dal colonialismo europeo. La nuova Thailandia doveva guardare ad Occidente prendendola a modello in ambito sociale, culturale ed economico, al pari di quanto aveva fatto il Giappone la dinastia Meiji alla fine del diciannovesimo secolo e la Turchia di Kemal Atatürk negli anni venti e come loro diventare fortemente nazionalista, quasi fosse un contrappeso a tanta egemonia culturale ed economica.

Phibun chiese ai cittadini acquisire una buona educazione, cultura ed avere cura della propria salute. Decise come dovevano vestirsi, gli proibì di masticare betel e consumare oppio – fino a qui nulla di male – ma anche di dormire non meno di sei otto ore per notte, suddividere i pasti del giorno in quattro volte e di indossare un cappello.

Un uomo come Plaek Phibun non poteva non cadere in disgrazia e passare gli ultimi anni lontano da casa, ma la sua eredità è da tutti riconosciuta in Thailandia.

Per quanto possa apparire singolare il pad thai del generale Pleak Phibun è diventato popolarissimo tra i thai ed agli oltre venti milioni di stranieri che visitano la Thailandia ogni anno.

La CNN in una parzialissima classifica dei cibi più gustosi del mondo lo colloca al quinto posto, chi scrive tra i dieci.

 

Ricetta, tra le tante abbiamo scelto quella riportata della blogger di Giromondosapori

Ingredienti per 1 porzione (cuocere una porzione, o massimo due, per volta)

1 CUCCHIAIO di arachidi tostati non salati, da tritare
3 gamberi (mazzancolle tropicali)
40 gr tagliolini riso larghezza L (5mm)
2 cucchiaini pasta di tamarindo (non succo)
4 CUCCHIAI acqua
2 cucchiaini zucchero canna
0,5 CUCCHIAIO salsa di pesce
1 CUCCHIAIO olio di arachidi
1 CUCCHIAIO piccoli gamberetti essiccati
1 CUCCHIAIO di ravanello/rapa essiccata
2 cucchiaini scalogno tritato
1 cucchiaino aglio tritato
1 uovo
qb tofu
qb germogli soia
qb cipollotto
2 fettine di lime
qb polvere chili o peperoncino se gradito

Il procedimento è piuttosto complicato e vi invitiamo a non provarci a casa propria senza accettare la sfida ed il probabile schianto, ma a consumarlo in uno dei tanti ristoranti thailandesi presenti nelle nostre città. A Milano suggeriamo il Thai Lounge di Via Conte Rosso, nel quartiere di Lambrate.

7 marzo

 

 

©2024 - Altriorienti - Accesso amministratori - Questo sito non raccoglie informazioni personali e non usa cookies

Log in with your credentials

Forgot your details?