“Quod non vetat lex, hoc vetat fieri pudor”
Quello che non vietano le leggi, lo vieta il pudore
Seneca
Digitando Altriorienti sul motore di ricerca Google, appare da qualche settimana l’annuncio commerciale di un podcast denominato “Altri orienti” a fianco del nostro sito.
È stata nostra cura inviare una mail all’editore del podcast, che rendiamo pubblica:
Spettabile Choramedia,
È opportuno segnalare che esiste il sito www.altriorienti.com che si occupa da anni di temi sovrapponibili al podcast da Voi prodotto.
www.altriorienti.com non è una testata giornalista, non è un sito di commercio elettronico, non è un house organ, non è un marchio registrato ma un blog a più voci che pubblica approfondimenti dal Far East e Cina da oltre due anni con oltre 250 contributi pubblicati.
Il Vostro podcast, che è apparso negli scorsi giorni nella pagina di ricerca Google, utilizza in tal senso una denominazione che potrebbe ingenerare confusione tra chi legge e chi ascolta per il comune sconcerto e svantaggio.
La scelta di una diversa denominazione sanerebbe una situazione anomala, prima di una qualsiasi altra valutazione di opportunità.
In attesa di un Vostro riscontro,
Distinti saluti
Non abbiamo ricevuto risposta da questi intemerati signori. Per quanto è in noi citiamo Seneca e pensiamo a Dante ed invitiamo i nostri lettori a scegliere tra due opzioni per stabilire se la stella polare, che determina l’agire di questi signori, sia la sciatteria o l’esser pedissequi.
Si perdoni l’ironia, di chi affonda in punta di penna la carne viva ed ha già scelto lo sberleffo, perché come scriveva Dante ne l’XI canto del Purgatorio, “Di tal superbia qui si paga il fio”.
Cosi la Treccani
Sciatto agg. [lat. *exaptus (il contrario di aptus «adatto, conveniente»); cfr. sciattare]. – 1. Trascurato, negligente, spec. nella cura della propria persona e nel lavoro: è sempre molto sc. nel vestire; va in giro così sc. che sembra un poveraccio; è spesso rimproverata perché si mostra troppo sc. nello sbrigare le faccende; per estens., anche con riferimento a scrittori, artisti e sim. che mostrano scarso impegno nell’uso dei mezzi espressivi: un narratore sc. nello stile; un pittore sc. nei particolari. 2. Fatto, eseguito senza cura e impegno; che denota sciattezza, trascurataggine: un disegno, un lavoro sc.; prosa sc. e disadorna; stile sc. e senza nerbo. ◆ Accr. sciattóne, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Avv. sciattaménte, con sciatteria, in modo trascurato, negligente: vestirsi sciattamente; lavorare, scrivere sciattamente.
Pedìssequo agg. e s. m. [dal lat. pedis(s)equus, comp. di pes pedis «piede» e sequi «seguire»]. – 1. agg. e s. m. Nell’antica Roma, servo p. (o semplicem. pedissequo s. m.), schiavo che aveva l’incarico di scortare a piedi il proprio padrone; durante l’Impero, denominazione dei subalterni di diversi funzionarî. 2. agg. Nell’uso odierno, in senso fig., di chi, o di ciò che, segue passivamente e senza alcuna originalità un maestro, un esempio, un modello: un p. seguace; il p. gregge degli imitatori; un p. rifacimento; una p. ripetizione. ◆ Avv. pedissequaménte, in modo pedissequo, del tutto privo di originalità: uno scrittore che ricalca pedissequamente le orme dei classici; imitano pedissequamente lo stile di vita della borghesia.
7 novembre