Se a decidere sono in pochi e questi pochi sbagliano, il disastro è inevitabile e doloroso.
Gli errori sono inevitabili nella vita di ciascuno, ma per qualcuno che ne commette, altri riescono a non farli ed avere successo, così l’economia di mercato regolata dalla cornice dello stato e delle sue regole.
Quanto maggiore è la direzione che lo stato imprime, tanto maggiore, in caso di errore, sarà il disastro indotto, ma questa volta l’accidente riguarderà i più e non già il singolo.
Inevitabile in parallelo da Mao Zedong e Xi Jinping, il primo commise errori tanto marchiani da ridurre il suo paese alla povertà, alla miseria, fino alla carestia indotta per lo sterminio dei passeri e l’esplosione degli insetti che provocò la morte di oltre trenta milioni di cinesi in tre anni, il secondo ritiene che il paese possa accettare la sfida all’ordine globale atlantico con quanto ha a disposizione, detto tra noi poco.
La Cina manda i suoi figli migliori a studiare all’estero, esporta più che consumare al proprio interno, dove oltre mezzo miliardo di persone dispongono di un reddito di meno di 150 $ mese, ha un grande debito pubblico che vale oltre il 320% del GDP e che può essere finanziato esclusivamente da una crescita vicina ai due decimali, i suoi mercati di sbocchi rimangono i paesi sviluppati e democratici, la cui limitazione o chiusura in termini di mercati e tecnologia, li porterebbe ai margini del commercio globale.
Tra i paesi del G20 il solo che non ha espresso disapprovazione per l’azione liberticida ad Hong Kong, rimane l’Arabia Saudita, non a caso un paese non propriamente democratico. Ha un esercito, capace di un ruggito del topo, che ha fatto infuriare lo stesso leader supremo durante un recente congresso del partito comunista cinese (1), fatto da tanti uomini ma da soli tre portaerei, di cui una acquistata di seconda mano agli ucraini e da Sukhoi vecchiotti ed a bassa efficienza.
Le lunghe file di cittadini cinesi davanti al consolato cinese di Via Benaco a Milano, ci ricordano come l’azione degli uffici di rappresentanza si dividono tra operazioni di intelligence ai danni delle proprietà intellettuali occidentali, si pensi al recente caso di Houston, ma anche da banca di pegno e finanziamenti a connazionali in difficoltà e chi vuole acquistare un bar tabacchi alla Barona o Lambrate passa di lì, difficile controllare il mondo in questo modo.
1) http://www.xinhuanet.com/english/special/2017-11/03/c_136725942.htm
31 luglio 20