Se superi una selezione di 10.000 candidate per avere il ruolo di protagonista, nel film del regista vincitore di un premio Oscar, puoi pensare di essere arrivata in cielo e nulla ti potrà succedere.
La modella cinese Tang Wei, la protagonista della nostra storia, fece anche meglio delle attese, “Lust, caution” di Ang Lee, uscito in italiano con il titolo di “Lussuria” vinse il Leone d’oro alla biennale del cinema di Venezia del 2007 ed il premio per la migliore interpretazione di un’attrice esordiente, il pubblico andò a vederlo e la versione home video fu venduta, i produttori ebbero un profitto di 45 milioni di dollari.
La trama del film racconta della relazione tra un giovane spia cinese che diventa l’amante di un importante collaborazionista delle forze d’occupazione giapponesi con il proposito di ucciderlo, la giovane si innamorerà ed il progetto fallirà con la morte di tutti i suoi compagni.
Il tema un poco scabroso per le autorità cinesi ha prodotto una levata di scudi delle autorità di Pechino, rinnovando alla sua uscita i divieti di “contenuto osceno e pornografico” e contenuti che “mostrano atti promiscui, stupro, prostituzione, rapporti sessuali, perversità sessuale, masturbazione e organi sessuali maschili femminili e altre parti private. Tutto questo senza menzionare specificamente “Lust, caution”, reputato insopportabile in Cina per il suo contenuto politicamente ambiguo e sessualmente provocatorio.
Il film uscì in Cina censurato e mutilato nelle scene di sesso, Tang Wei ed i produttori furono esclusi dalla loro lista di ospiti delle mostre del cinema, mentre le discussioni sul film e l’attrice sui forum online furono eliminate, ma la curiosità fu tale che molti turisti cinesi andarono ad Hong Kong per vedere la versione completa del film, diventando un film di culto.
Vicenda questa che ricorda le gite a Lugano negli anni settanta per vedere “L’ultimo tango a Parigi” di Bertolucci, condannato al rogo dalla censura italiana, quasi che i vecchi democristiani ed i nuovi comunisti non siano poi tanti diversi sulla trattazione del tema: “l’amour fou de deux âmes perdues et la mort“.
Tang Wei dopo tre anni è tornata a lavorare in Cina con un piccolo ruolo in “The founding of a party”, un film epico sulla nascita del partito comunista, che ha chiamato a raccolta tutti gli attori cinesi in attività, una sorta di raduno patriottico ed un cilicio d’espiazione per l’attrice divenuta popolarissima ed utile alla causa nazionale.
Oggi Tang Wei è riabilitata, lavora in Cina ed all’estero, ha sposato il regista coreano Kim Tae-yong nel cortile della casa museo di Ingmar Bergman sulla remota isola svedese di Fårö, ha una figlia di nome Summer.
9 agosto 20