La percezione del mondo è sovente sbagliata.

Lo studio delle mappe antiche mostra come le nostre certezze si fondavano sulla storia personale e culturale di chi la redigeva, prima ancora delle conoscenze cartografiche del tempo. Un esempio per tutti è la mappa del mondo di Matteo Ricci, religioso ed etnografo che visitò e visse in Cina tra la fine del sedicesimo secolo e l’inizio del diciassettesimo. Ricci non ebbe vita semplice nei primi anni di permanenza nel regno di mezzo. I cinesi erano sospettosi verso di lui adoratore di un piccolo uomo morto in croce, ma soprattutto per la sua sconfinata curiosità. Ricci ottenne il favore della corte dell’imperatore quando presentò una carta del mondo dove la Cina era posta al centro.

Il regno di mezzo appunto.

Oggi come la corte cinese di allora abbiamo implicite certezze e colpevoli omissioni.  

Il nostro mondo finisce Pacifico ad est pensando al Giappone, ad ovest sulle coste della California o del Cile. Quasi fosse una ritrosia a comprendere che le nazioni rivierasche del pacifico possano parlarsi, commerciare, fare la guerra anche se la terra ferma è distante migliaia di km.

Penso alle cose più diverse, all’emigrazione cinese del xix secolo in California, la guerra giapponese americana, all’ex presidente giapponese del Perù Alberto Fujimori e anche il cuoco Nobuyuki “Nobu” Matsuhisa che porta in dote tecniche orientali a materia prima e suggestioni della Ande che si buttano sul mare.

Oggi scopriamo con curiosità che il nuovo presidente del Cile, Il lìder amarillo Gabriel Boric eletto ai confini del mondo, ha abbracciato l’accordo tra la banca centrale cinese ha firmato un accordo con la Bank for International Settlements, (BRI) con sede in Svizzera per istituire uno schema di pooling dello yuan a e sfidare il dollaro USA.

L’accordo consente di fornire liquidità alle banche centrali partecipanti durante i periodi di volatilità. In questa prima fase hanno aderito alcune banche centrali in Asia e nel Pacifico, tra cui Bank Indonesia, Central Bank of Malaysia, Hong Kong Monetary Authority, Monetary Authority of Singapore e Central Bank of Chile. La contribuzione iniziale è di 15 miliardi di yuan ($ 2,2 miliardi) o l’equivalente in dollari statunitensi. La Cina ha cercato per anni di aumentare l’uso globale dello yuan. Le autorità cinesi hanno adottato un approccio prudente all’internazionalizzazione dello yuan nel 14° piano quinquennale per il 2021-25, definendolo una questione di scelta di mercato e un processo graduale. Le sanzioni occidentali a Mosca sono state un warning per Pechino, inclusa l’esclusione delle principali banche russe dal sistema Swift e il congelamento dei beni della banca centrale russa.

Il Cile risulta così il primo paese occidentale a partecipare a questo gioco di Pechino.

La storia dei due paesi rivieraschi è segnata da una regola di non ingerenza. Il riconoscimento della Cina delle pretese cilene sul Polo Sud e Santiago fu tra i primi a riconoscere la Cina comunista di Pechino. Le due visite di Pinochet a Pechino accolto come fosse Ho Chi Minh, “mi vogliono bene”, diceva in un’intervista al New Yorker il vecchio dittatore, fino agli affari più recenti come l’acquisto cinese della più grande miniera di litio al mondo, utile alle batterie cinesi.

Oggi guardiamo con legittima curiosità, ma anche preoccupazione Gabriel Boric.

Amarillo ovvero giallo perché vuol essere il presidente di tutti, non a caso il suo partito si chiama “Convergencia social” ed il suo motto è stato “Una vita migliore”, ma rimane un estimatore di Chavez e delle disastrose politiche che hanno portato il Venezuela al disastro ed estremista in politica estera dichiarando Israele un stato terrorista. Fiero di una diagnosi un disturbo ossessivo-compulsivo, che lo ho fatto ritirare per qualche tempo dai suoi doveri parlamentari nel 2018, i cileni lo hanno considerato simpatico ed onesto per aver raccontato i suoi problemi di salute e l’hanno votato. Nel 2019 il World inequality report, ha definito il Cile uno dei peggiori paesi al mondo in termini di ineguaglianza, l’1% della popolazione detiene il 27% della ricchezza globale.

https://www.newyorker.com/magazine/2022/06/13/can-chiles-young-president-reimagine-the-latin-american-left

Oggi il debito cileno non rappresenta una reale preoccupazione per le istituzioni internazionali, ma le ricette politiche e sociali di Boric e la crescita dei tassi d’interesse internazionali rappresentano una vera incognita, ricordando che Pechino è il primo mercato estero di Santiago ed un cappio è ora al collo del Cile.

La Cina ha trovato una definitiva sponda sul pacifico.

18 luglio

 

Invito ai giapponesi ad emigrare in Sud America circa 1941

Gabriel Boric

La campagna

 

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