Il costo dei biglietti dello Skytrain, la metro sopraelevata di Bangkok, ha raggiunto un costo tanto elevato che la maggior parte dei cittadini thai non possono permettersela.
Il Bangkok Post dello scorso 10 febbraio ha dedicato alla questione un articolo inchiesta di Apinya Wipatayotin and Supoj Wancharoen dal titolo “City trains ‘for rich men only‘.
Il prezzo di una corsa varia dal numero delle fermate e non esistono abbonamenti mensili come in altri paesi, ma una tessera propagata che consente di risparmiare il tempo dell’acquisto dei biglietti e non il denaro.
Il valore di una corsa varia da 20 ad oltre 100 bath ovvero da meno di in euro fino a tre, ma il salario minimo giornaliero rimane fermo a 331 bath ovvero una decina di euro portando l’incidenza del costo di trasporto ad oltre il 10% del guadagno, ben oltre Parigi 5%, Tokyo 9% e le città cinesi 3,1%.
Nel 2020 ai conti della società di trasporto mancano gli incassi derivanti dai milioni di turisti che visitano la città ogni anno, ma nessuno sembra farci caso, e rendere il servizio di mobilità urbana più economico ai residenti attraverso nuove formule non sembra essere una soluzione.
Bangkok rimane una città strutturalmente congestionata a causa della sua crescita dal secondo dopoguerra e dalla mancata pianificazione urbanistica, diventando venti volte più grande in soli settanta anni e raggiungendo i quasi 15 milioni di abitanti.
Le vie principali vie sono strade a più corsie, ai propri lati piccoli traverse chiamate Soi portano a case a private ed attività produttive, ma questi Soi sono spesso vie strette e chiuse e non consentono al traffico di fluire. Un recente studio ha rilevato che oltre il 37% delle strade della città sono vicoli ciechi, una percentuale molto più alta rispetto alle altre grandi città.
A dispetto della congestione del traffico i thailandesi amano però muoversi in proprio, più dei due terzi degli spostamenti avvengono attraverso l’uso di mezzi privati e le macchine hanno raggiunto il numero di 4,3 milioni nell’area metropolitana di Bangkok.
Gli alti costi delle autovetture, dovuti a dazi altissimi pari all’80% del valore, sono compensati da modesti costi d’esercizio ed a parcheggi gratuiti o a buon mercato.
La città mostra così la propria implicita sofferenza, perchè Bangkok una delle dieci città più congestionata al mondo secondo l’indice Tom Tom.
Grandi vie sovraffolate e mancanza di reti di collegamento tra le stesse, trasporti pubblici moderni e costosissimi e vecchi bus a trasportare la classe operaia a pochi bath. Rimane ancora il collegamento via acqua tramiti canali o klong e il grande fiume Chao Praya. Residuo e memoria di un mondo in dissoluzione che potrebbe trovare però nuove ragioni per tornare in voga.
Per quanto i trasporti via canale rappresentano una parte importante del sistema di mobilità di Bangkok con oltre 300.000 viaggi al giorno, si può pensare che l’utilizzo dei canali possa rappresentare una soluzione al problema dell’inquinamento in città e della qualità dell’aria responsabile di quasi 10.000 morti ogni anno.
5 marzo