Quale sarebbe la controparte del lupo guerriero, il moderno diplomatico di Pechino?

Il China Daily, il tabloid del partito comunista cinese, ci ha dato la risposta. Il lupo guerriero, giusto, buono e generoso, deve combattere contro un gruppo di iene che vogliono ridurlo al silenzio e portare la Cina alla morte per inedia.  La notazione appare nell’editoriale ‘Wolf warriors’ needed to fight Western ‘hyenas‘ di Chen Wiehua, pubblicato lo scorso 9 marzo a sugello delle ultime settimane della tradizionale politica estera di Pechino.  

Abbiamo cominciato con il piano di pace del conflitto russo ucraino, senza che nessuno potesse considerarlo tale, perchè non suggeriva una road map, ma una lista di principi tanto generali che potrebbero andare bene per qualsiasi paese in conflitto. Successivamente abbiamo ascoltato le dichiarazioni del nuovo ministro degli esteri Quin Gang, che ha ricordato agli americani quanto sia pericoloso escludere la Cina lontana dai processi di creazione del valore globali e negargli i mercati vuol dire arrivare ad un conflitto. Fino alle dichiarazioni del leader supremo Xi Jinping, che mettendo da parte la sua tradizionale prudenza, ha affermato che gli Stati Uniti attuano una violenta campagna di “contenimento, accerchiamento e repressione a tutto tondo” delle aspirazioni cinesi. Xi Jinping ha poi ribadito il mantra del superamento del gap tecnologico dell’esercito cinese rispetto a quello statunitense, che dovrà essere sanato entro il 2027 ed ha incrementato il budget militare di oltre il 7%.  L’Economist osserva che un possibile scontro militare tra cinesi, taiwanesi ed americani nel mar cinese meridionale non è più un tabù, ma un’opzione. Tanta aggressività cela rabbia e preoccupazione per l’andamento dell’economia. La Cina ha pensato al mercato interno come succedaneo a quello globale, ma non tutto è andato per il meglio durante i giorni del Covid, il livello della crescita del 2022 è inferiore a quello dichiarato, la fiducia dei consumatori è bassa ed ancora incombe l’incubo della bolla immobiliare.

Pechino negli ultimi mesi ha contenuto gli effetti inflazionistici del post pandemia ed i tassi d’interesse sono più bassi d’altrove, ha riaperto le porte agli investimenti esteri, ma non riesce ad invertire il flusso d’uscita dei capitali e delle competenze. Gli anni passati hanno aperto gli occhi sul dragone mangiatutto e non ricordiamo un’azienda straniera, che sia uscita indenne dall’ultimo quarto di secolo cinese, fatto di concorrenza sleale, dumping d’aziende sotto il controllo statale e mancato rispetto della proprietà intellettuale come marchi e brevetti.

 “Modernizzazione non vuol dire occidentalizzazione” dice Qin Gang, ma pare che l’uscita dalla Cina di Apple, Samsung Nike, Adidas e tante altre corporation sia l’offesa che più indigna a Pechino perché ne rallenta la crescita. Dichiarazioni di principio e cruda realtà, non così lontano dall’ira e dalla guerra della “gas station nation” di Putin contro la svolta green dell’Occidente quando oltre il 40 % del Gdp russo è oil & gas (dati 2018). Profetico John Mc Cain: ” Look, Russia is a gas station masquerading as a country. It’s kleptocracy. It’s corruption. It’s a nation that’s really only dependent upon oil and gas for their economy, and so economic sanctions are important.”

È colpa delle iene tuonano i lupi cinesi, noi ricordiamo il risveglio della stagione degli insetti in perfetta coincidenza con la terza stagione cinese del tradizionale calendario lunare (cinese: ), che cade il 5 marzo e termina il 20 marzo. 

Sono stato cresciuto cattolico romano e timorato di Dio, tanto da ricordare San Giovanni Evangelista, che all’ombra delle acacie di Patmos scrisse la sua Apocalisse, dedicandone una parte all’invasione delle locuste.

7 Queste cavallette avevano l’aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d’oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. 8 Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. 9 Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all’assalto. 10 Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l’angelo dell’Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.

 Apocalisse 9,7/ 1

La suggestione meritava la citazione in un gioco un poco macabro, tuttavia la nomina di Li Shangfu a ministro della difesa, sanzionato dalle autorità americane per traffici di materiale militare tra Cina e Russia, ci ricorda che questi sono i giorni delle locuste ed in queste ore è stata annunciata la visita di Xi Jinping a Mosca.

14 marzo

 

 

San Giovanni Evangelista dipinto dal maestro fiorentino Piero di Cosimo all’inizio del XVI ° secolo e conservato all’Academy of Arts di Honolulu

 

 

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