Non so cosa pensare del 5G cinese e del nuovo grande ordine mondiale, mi soffermo sui cinesi che conosco e che incontro tra le vie della mia città, le loro piccole storie ed i loro nomi che sono un mistero. Mi sono sempre chiesto perché i cinesi di Milano si danno dei nomi italiani, diffusissimi Marcello e Sofia (hanno visto una Gionata particolare di Scola?), ma anche Armando, Martina, Giacomo, Maurizio e così via.
La tesi che un nome italiano semplifica i rapporti con gli indigeni è l’opinione ricorrente, funziona meno l’integrazione con gli italiani. Le coppie miste sono poche perché i matrimoni sono ancora oggetto di trattative tra le famiglie d’origine, che provengono principalmente da Wenzhou nello Zejiang, una regione a circa cinquecento km a sud di Shangai.
Cosa succederà quando “il cinese dell’angolo” riaprirà la sua attività di bar e tabacchi, parrucchiere, estetista e poi il sarto che accorcia i calzoni ed il ristoratore di Sushi a buon mercato?
La “peste manufacta” è cinese. Creata ad arte e fuggita dai laboratori per colpa o dolo o effetto delle pericolose abitudini alimentari di un popolo diventano ricco, ma che continua a mangiare come se fosse miserabile, il cinese sarà guardato di sguincio ed anche se nato al Buzzi di Milano, tanto vicina è l’operosa area commerciale di Paolo Sarpi e la cadenza del suo italiano sarà milanese.
Cinese sarà il prossimo “untore”, perché vi sono elementi antichi ma vivissimi che potrebbero dare nuova linfa ad una malattia antica, il dedicarsi ai commerci con dinamismo, il vivere lontano dalla propria terra ed il rimanere legati alla propria lingua e costumi, il vivere da forestiero in terra altrui, la convinzione della propria elezione tra i popoli ed essere “il paese di mezzo”, l’affidarsi ad una giustizia propria e la diceria di aver disponibilità di denaro in contante in ogni occasione per concludere affari propizi o la furbizia di trarre vantaggio da ogni situazione. Dico diceria perché nella diceria si nutre la malattia antica.
La presenza di una madre patria ingombrante e minacciosa metterà al riparo i più da campagne di discriminazione, ma agli esercizi e alle attività dei Marcello e Sofia, Armando, Martina, Giacomo e Maurizio cinesi saranno preferiti altri esercizi ed attività.
Saranno i “danni collaterali” del regime di Xi a Milano, come per tutti gli altri cinesi di ogni occidente, per loro non ci sarà l’anno del dragone.
28 aprile