Strano davvero il destino dell’Apple Daily, tabloid di Hong Kong di proprietà di Jimmy Lai morto lo scorso 26 giugno. Defunto il giornale, in salute il tycoon che si trova nelle prigioni della nuova Hong Kong per una condanna ad oltre due anni di carcere per il reato di sedizione contro lo stato.

La morte del tabloid pro democrazia è avvenuta per soffocamento. Gli inserzionisti pubblicitari di Apple daily sono stato invitati a sospendere le loro campagne dall’amministrazione dell’ex colonia, i conti correnti congelati e le ultime firme arrestate. Storia triste, riportata dalla vedetta rossa Botteri come morte naturale, ma ormai non ci sorprendiamo di nulla dall’agente B.

Storia esemplare la vicenda di Apple daily. Scritto in cinese mandarino per la popolazione locale non era nato come paladino della democrazia, ma tabloid popolare che trattava temi comuni come cronaca nera e scandali, sensualità e belle ragazze poco vestite ed altre amenità.

È solo negli ultimi anni che il tabloid è divenuto testimone delle rivolte, raccontando al mondo cosa succedeva nelle piazze e nelle strade di Hong Kong. Singolare che il tema della libertà sia divenuto appannaggio di un editore prima impresentabile e poi diventato un leader democratico.

Lai nato nel Guandong cinese, emigrato da giovane ad Hong Kong, di religione cristiana, ha costruito la sua fortuna con la creazione di una catena di negozi di abbigliamento e poi gli investimenti nel settore dell’informazione.

Fatte le debite differenze, mi dice il filosofo Michele Capozzi, la vicenda di Apple Daily ricorda la storia di Screw, un settimanale dai contenuti poco commendevoli. L’editore Al Goldstein difese il diritto della stampa di pubblicare ciò che riteneva opportuno, le corti degli Stati Uniti gli diedero ragione.

Scoprire che editori pruriginosi siano i difensori della libertà di parola è davvero un affare singolare, nella libera America e nella illiberale Cina.

Lai rimane in carcere, Apple Daily è morto e la legge liberticida di Xi Jinping compie un anno, nella colonia penale di Hong Kong.

9 luglio

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