È passata inosservata la notizia sull’abbassamento dei tassi operata dalla People’s Bank of China (Pboc), la banca centrale cinese per i mutui già contrattualizzati agli istituti di credito commerciali.

Com’è noto, le banche centrali non impongono agli istituti di credito commerciali di ridurre i tassi sui mutui immobiliari, tuttavia possono influenzare i tassi di interesse attraverso le politiche monetarie, che indirettamente impattano sui tassi applicati. Le banche centrali modificano il tasso di interesse di riferimento (come il tasso sui depositi o il tasso di sconto), per favorire l’abbassamento del costo del denaro ed incoraggiare il sistema creditizio ad offrire mutui a tassi di interesse più bassi. Questo misura è la principale arma per stimolare l’economia, in particolare durante periodi di crisi economica o di bassa crescita, manovra questa in linea con quanto deciso dalla Fed a guida Jerome Powell o la Bce di Christine Lagarde. La banca centrale cinese, per nulla indipendente dal governo, oltre che tagliare i tassi ha inoltre imposto un abbassamento degli interessi dei mutui in essere di trenta punti base dalla fine del mese di ottobre al di sotto del Loan Prime Rate (Lpr), il tasso di riferimento della banca ed i tassi ipotecari esistenti saranno corretti al ribasso di almeno 50 punti base.

Non risulta che questa strategia aggressiva sia mai stata utilizzata nel passato da una banca centrale.

La decisione della banca centrale cinese si collega con le misure volte a ridurre i down payment (anticipi), per le concessioni di mutui ipotecari ai privati e stimolare un mercato immobiliare in sofferenza per la crisi sistemica del settore. La prima reazione dei mercati è stata favorevole e l’indice della borsa di Shangai è salito del 20 % i pochi giorni, senza che nessuno dei maggiori problemi del settore immobiliare risulta risolto.

Lo scorso mese di agosto Pan Gongsheng, il governatore della banca centrale cinese aveva dichiarato all’emittente di stato CCTV che “Il sistema finanziario complessivo della Cina è solido ed il livello di rischio è diminuito in modo significativo come il livello del debito delle piattaforme di credito in calo significativo”, ma un recente report di Standard & Poor ci ricorda che il rischio sistemico dei LGFV (il veicolo di finanziamento del governo locale sotto forma di una società di investimento che prende in prestito denaro per finanziare lo sviluppo immobiliare e altri progetti infrastrutturali locali attraverso obbligazioni) rimane alto per la cronica mancanza di una sorveglianza normativa, gli LGTF finanziano progetti infrastrutturali di cui i governi locali sono responsabili. L’analisi ha rilevato che più di 1 trilione di yuan (140 miliardi di dollari) di obbligazioni LGFV sono destinati a maturare nei prossimi due trimestri.

Sylvia Ma nell’articolo “3 years after Evergrande crisis, China’s key banks struggle to cap property risk exposure”, pubblicato lo scorso 3 settembre, ci ha ricordato che le banche cinesi di importanza sistemica sono ancora alle prese con alti livelli di sofferenza nei loro portafogli di prestiti immobiliari (NPL). Le sofferenze tra le “quattro grandi” banche statali cinesi, ovvero l’Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), l’Agricultural Bank of China, la Bank of China e la China Construction Bank, sono pari al 5,2 percento del totale e due tra le principali “banche di importanza sistemica”, come la Guangfa Bank e la Bank of Beijing, non hanno pubblicato i dati NPL. Ricordiamo, che per una corretta gestione, il rapporto di sofferenza sui mutui immobiliari di una banca dovrebbe collocarsi  tra l’uno ed il tre per cento degli impieghi.

La manovra della banca centrale sul taglio dei tassi in essere, con buona pace degli azionisti privati, ci ricorda che la priorità per il governo centrale di Pechino – la banca centrale potrà mai aspirare a qualche indipendenza? – è la ricerca di nuovi strumenti per stimolare i consumi interni. Rimane la domanda candida e maliziosa, dare denaro per gli acquisti a chi aveva contratto un mutuo con una banca commerciale a detrimento dei bilanci delle stesse è una buona idea? Noi sosteniamo che sia un azzardo dell’eminente Mr Pan Gongsheng, ora governatore della banca centrale cinese. Pensiamo all’entusiasmo della borsa di Shangai e ricordiamo le parole del finanziere guru dei mercati emergenti Mark Moebius, “Solo i pesci morti seguono la corrente”.

6 Ottobre

 

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