Questa è una storia di “cravattari” di successo.
Le prime attività dei cinesi di Milano iniziarono in Via Canonica circa un secolo fa, mio padre bambino negli anni trenta dello scorso secolo, ricorda che giravano per la città con una sorta di gerla con all’interno cravatte di seta a buon mercato. Erano articoli di qualità minima, ma il venditore aveva capacità e determinazione per portare a casa la giornata.
La forza di questa comunità straniera è stata l’operosità e la capacità di restare anonima, mimetica ed indifferente ai cento anni di storia italiana superando il fascismo, la guerra e la ricostruzione, gli anni di piombo e poi quelli da bere, tutto in un fiato, fino ai nostri giorni.
Un bel libro sui cinesi di Milano, “I boss di Chinatown, la mafia cinese in Italia” di Giampiero Rossi e Simone Spina, ricorda che non è stata sola una storia di successo e solidarietà tra emigrati in terra straniera, ma anche di violenza, sfruttamento e morte.
Il bellissimo film “Anno del Dragone“ di Michael Cimino, ambientato in una cupa New York, avrebbe potuto essere girato in Paolo Sarpi, quando negli anni duemila si segnalarono parecchi cruenti omicidi durante lotte tra bande. I criminali cinesi non si limitarono ad agire all’interno della comunità, tra emigrazione clandestina, donne, dadi e strozzini, ma riuscono addirittura a tirare un bidone a l “’Ndrangheta” per 40 milioni di euro con un centro commerciale a Muggiò, in Brianza ed associarsi alla camorra napoletana, per facilitare l’accesso nei porti italiani di materiale irregolare, contraffatto o vietato “made in China”.
La cronaca di questi giorni riporta che con la crisi economica profonda vi è stata una esplosione di inserzioni sul portale “venderefaciliaicinesi”. L’offerta è quadruplicata in poche settimane a prezzi dimezzati, si tratta di hotels, bar, ristoranti, tabaccherie, ma anche uffici, capannoni ed appartamenti, effetto dell’onda lunga del virus di “Wuhan”.
Pochi giorni fa il Gazzettino, ha riportato la notizia di tre storici locali nel centro di Venezia, sulle fondamenta di Cannaregio, che sono stati acquistati da imprenditori cinesi.
19 maggio 20