Sono passati giorni dal terremoto politico italiano e dalla caduta del governo Draghi, dallo scioglimento delle camere e dall’indicazione della data delle prossime elezioni. Sono passati giorni, ma le notizie dal bel paese non sembrano interessare minimamente i principali tabloid cinesi dal China Daily al Global Times.
Una scarna notizia che ricorda come Draghi avesse ottenuto la fiducia, ribaltando il tema ed il senso e poi un silenzio assordante accompagnato da una un breve articolo del Global Times poche ore dopo, “In generale, le dimissioni del capo del governo di un Paese europeo sono legate alla situazione interna, ma errori di calcolo diplomatici e politiche sbagliate – ad esempio l’approccio duro dell’Italia nei confronti della Russia – devono aver aggravato il suo svantaggio. Il sostegno dell’Italia all’Ucraina insieme ad altri paesi dell’UE e il graduale aumento delle sanzioni contro la Russia sono dannosi per la soluzione dei problemi interni in Italia.”
Vale il principio di non informare sulle faccende di un importante periferico paese occidentale, o la totale indifferenza. Così vuole il giornalismo militante di Pechino.
Il governo Draghi, il più atlantista degli ultimi anni, aveva fatto valere il principio dell’interesse nazionale – Golden share – di fronte al dinamismo cinese e delle sue compagne di acquisizione di imprese italiane di produttori di chips, riducendo le acquisizioni di Pechino a soli 270 milioni nell’anno 2021.
Nel passato ben altra stampa aveva ricevuto il governo italiano a trazione cinque stelle, che aveva mostrato di gradire la presenza di investimenti cinesi in settori strategici, suscitando la preoccupazione dei nostri servizi di sicurezza prima ancora degli alleati occidentali. Abbiamo negli occhi Conte che annuncia gli accordi setosi come il futuro che verrà, la meravigliosa vignetta di Makkox sul Foglio del marzo del 2019, o le imperdibili arance siciliane di Di Maio da esportare a Pechino da barattare con l’interessamento cinese al porto di Trieste ed alle autostrade dati del 5G pechinese.
Oggi cala il silenzio sull’Italia. Assordante conferma che l’informazione cinese non informa e neppure approfondisce come pure potrebbe, mentre il regime autocratico di Xi Jinping, si augura di riprendere le sue manovre d’invasione dal ventre molle dell’Europa .
24 luglio