Il tempo logora la memoria.

Buona norma ricordare e farlo come esercizio di ecologia della mente. La pandemia di Wuhan ha cambiato il mondo ed aperto ferite che paiono non rimarginarsi. Le indagini sugli esperimenti della dottoressa Shi al laboratorio di Wuhan sembrano lontani anni.

Oggi affrontiamo temi più pressanti e diretti, la governabilità del mondo, la fine dello stato di diritto tra le nazioni, la lotta per le materie prime tra i blocchi liberali e post comunisti, la guerra di Putin alle porte di casa e le gite fuori porta di Nancy Pelosi a Taipei sul mar cinese meridionale.

Così i cittadini occidentali si godono l’ultima estate di normalità sapendo che a settembre affronteranno una inflazione a due cifre, peggio stanno i russi la cui economia, secondo i professori Sonnenfeld e Tian dell’Università di Yale sta implodendo ed i turchi che si disperano con un’inflazione annua all’80%, in quanto ai cinesi non ne sappiamo più di tanto, anche se la notizia dello sciopero dei mutui immobiliari è davvero curiosa e sembra anticipare un crollo da centinaia di miliardi di euro.

Chiedersi cosa si pensi di Wuhan non pare sia più tanto importante.

In queste ore escono nuovi dettagli sulla genesi del virus. Un paio di recenti articoli di Science lo collocano a Wuhan presso il mercato esotico degli animali da uso alimentare.

https://www.science.org/doi/10.1126/science.abp8715

https://www.science.org/doi/10.1126/science.abp8337

La discussione rischia di diventare persino noiosa quando leggiamo che i dati raccolti sono dell’Oms da un gruppo di lavoro che aveva un conflitto d’interesse con i laboratori dell’engineering dei patogeni virali.

Più interessante quanto dichiara Rino Rappuoli un geniaccio di scienziato, che nei primi tragici giorni della pandemia a Lodi ed a Bergamo aveva raccontato al Corriere della Sera di come sarebbe andata a finire e quando sarebbe stato pronto il vaccino contro il Covid Sars 2. Oggi dice che non ci sono i soldi per la ricerca di nuovi vaccini aggiornati, mostrando quando sia necessario un momento di riflessione civile sul ruolo della ricerca e delle case farmaceutiche.

4 agosto

 

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