Un evento straordinario ed unico per spiegare l’inatteso, una epistassi della coscienza critica oltre le comuni evidenze, sfidando il linguaggio della logica per assolvere un accidente inatteso a disgrazia.

La commissione Warren istituita dal presidente Johnson dopo il delitto di John Fitzgerald Kennedy nel dicembre 1963, stabilì che Lee Oswald era il solo responsabile del delitto. Sparò tre proiettili, il secondo ebbe una traiettoria che colpì la schiena del presidente, fu deviato dalla sua clavicola per uscire dalla gola e penetrare nella schiena del governatore John Connally, che sedeva di fianco al guidatore. Il proiettile magico, così su battezzato dalla stampa, uscì sotto il seno del governatore, lo colpì al polso della mano destra per essere deviato nella gamba sinistra.

Schegge del proiettile, rimasero nel corpo del governatore (!), che dispose espressamente, che alla sua morte nessuno potessero recuperarle dalla sua salma.

Bertrand Russel, il filosofo, aveva quasi ottant’anni quando prese carta e penna e scrisse una memorabile accusa ad una ricostruzione tanto complessa ed incoerente.

Il premio Nobel meno convenzionale della storia Dario Fo, inserì la vicenda in uno spettacolo teatrale dal titolo “La signora è da buttare”, che rimane nei nostri occhi a decenni di distanza.

 

Un clown                         – Silenzio, parla il tecnico balistico – come ha fatto?

Tecnico                            – È semplicissimo   – in verità l’assassino che si trovava su quel palo non ha sparato direttamente sulla signora, che stava oscillando in questo punto, ma ha mi­rato quel palo laggiù. Il proiettile ha colpito il palo, è rim­balzato prendendo questa traiettoria, ha trapassato la signora, quindi ha raggiunto il campanello del qui presente telefono. Vediamo la traccia in questo punto. Nuovo rim­balzo del proiettile che ha descritto questa nuova traietto­ria, colpito il terreno in questo punto, notare il segno ri­masto, ripresa la corsa con una inversione angolare di tren­tasette gradi scarsi, in direzione di quel lampione lassù dove stava appollaiato un cane randagio. Chissà poi perché proprio sul lampione invece che di sotto, come di buona re­gola. Rimbalzo, del proiettile, non del cane randagio, che è rimasto al suo posto. Rimbalzo, dicevamo in direzione dello sparatore che, brandendo una mazza da baseball ha ribattuto con estrema precisione il proiettile verso la si­gnora. Ricolpita la signora, trapassata, ricolpito il campa­nello del telefono; il secondo campanello questa volta co­me si può ben notare dal vistoso segno rimasto. Altro rim­balzo con traiettoria analoga alla prima spostata di soli sette gradi, in direzione del lampione, sul quale nel frat­tempo si era arrampicato il soccorritore del cane randagio: l’autista della signora, colpito l’autista, rimbalzo, sia del proiettile che dell’autista verso lo sparatore che, con la mazza, ha colpito quest’ultimo sulla nuca, costringendolo a sputare il proiettile: stessa traiettoria, nuovamente tra­passata la signora. La corsa del proiettile sarebbe conti­nuata all’infinito se, per un caso davvero fortuito, non si fosse venuta a trovare, proprio in quel punto, la gomma di un carrettino dei gelati, gomma che ha letteralmente frenata la corsa del proiettile stesso!

 

La rivista “Nature“ riporta degli studi preliminari di un gruppo di lavoro, che ipotizzerebbe zoonosi incrociate ed inverse effetto di traiettorie inaspettate come la pallottola di Dallas, facendoci sospettare che più grande è la menzogna e maggiore è la possibilità di essere creduti.

Che ne escano tutti innocenti ieri come oggi, suggerirebbe Dario Fo. A Wuhan c’era tutto il gotha della virologia mondiale, non sia mai che qualcuno dubiti dell’innocenza e del candore della scienza e dell’industria farmaceutica, loro sono i Santi laici che oggi ci portano lontano dalla pandemia.

Ma cosa farebbe oggi Dario Fo a mettere in scena la vicenda di un virus tanto abile da saltellare più volte da uomo a pipistrelli e pangolini da far impallidire il proiettile di Oswald?

Non lo sappiamo, ma il premio Nobel di Porta Romana risolse così la questione:

Clown grasso                   – Abbiamo le prove!

Coro                                – Pare incredibile.

Clown in frak                  – Incredibile ma è la verità.

Tecnico                            – L’inchiesta convaliderà il tutto.

Clown in frak                  – L’inchiesta, subito muoversi che la giu­stizia incombe.

Coro                                – Incombe, ooh come incombe.

Clown in frak                  – Bisogna che la verità venga a galla.

Coro                                – A galla, a galla.

Clown in frak                  – Magari annegata ma a galla.

Coro                                – A galla, a galla

 

Illuminante per ogni stagione.

 

23 settembre

 

 

Partners del laboratorio di virologia di Wuhan

 

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