Bisogna ritornare al 2013 quando tutto è iniziato, riportando la voce dei protagonisti.
Fu l’anno dello scontro tra i fautori della manipolazione dei patogeni e chi ne rilevava i rischi, senza i filtri e le omissioni del 2021, che spacca il mondo della virologia in due fazioni. Poco prima un gruppo di lavoro formato da Yoshihiro Kawaoka e Ron A.M. Fouchier aveva riprodotto in laboratorio un virus molto simile a quello responsabile dell’influenza spagnola aumentandone la carica virale attraverso dei procedimenti di GOF.
https://science.sciencemag.org/content/336/6088/1541.full
https://jvi.asm.org/content/85/5/2180.full
https://news.wisc.edu/gene-from-1918-virus-proves-key-to-virulent-influenza/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4205238/
L’esperimento risulta agli occhi di tanti scienziati assolutamente irragionevole.
https://www.theguardian.com/science/2014/jun/11/crazy-dangerous-creation-deadly-airborne-flu-virus
Così le parole di Simon Wain-Hobson Charter Member del gruppo degli scienziati di Cambridge
“I sostenitori di questa ricerca GOF sono fuori luogo per altri tre motivi. In primo luogo, gli scienziati sono notoriamente ottimisti riguardo al loro lavoro e sottovalutano sistematicamente il rischio. Quando vengono interrogati, difficilmente riescono a trovare una pagina web o un riferimento che citi i dati sugli incidenti di laboratorio. In secondo luogo, ritengono che una volta finanziati dovrebbero essere liberi di pubblicare – è diventata una corsa follemente competitiva per pubblicare su grandi giornali, è una questione di sopravvivenza. “Nature vale ogni rischio” così riassumeva un collega fuggito da Budapest nel 1956. Certamente, gli scienziati dovrebbero essere il più liberi possibile, ma aumentare il livello di pericolo di un virus ha un impatto sulla sicurezza pubblica e sulla società nel suo insieme. La società è l’arbitro finale dei finanziamenti, un fatto rivelato dagli stessi scienziati nelle loro proposte di sovvenzione e nei documenti in cui spiegano quanto sia pericoloso il loro virus. Non perdono mai un’occasione che includa statistiche sulla mortalità in un manoscritto scientifico di base, o per sottolineare che mancano un vaccino e farmaci per il loro virus … Il terzo punto riguarda la diffusione delle informazioni. Questi virologi dell’influenza non stanno cercando di infettare i loro simili, né tentano deliberatamente di scatenare una pandemia influenzale. Tuttavia, partecipano alla corsa alla pubblicazione. Una volta pubblicati, questi studi possono essere riprodotti a un costo molto inferiore. Se riprodotti in altri laboratori con strutture di contenimento inferiori o controllo, questi ceppi potrebbero proliferare, il corollario è un aumento del rischio di rilascio accidentale … Anche se il rischio di un errore o di un incidente di laboratorio può essere minimo, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Affinché questo lavoro possa procedere, è necessario un chiaro consenso basato su una discussione aperta sul fatto che i benefici superano i rischi. A giudicare dalla controversia, manca chiaramente un consenso.”
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2014.00077/full
Da anni si hanno testimonianza di fughe di materiale pericoloso dai laboratori biochimici e centinaia di incidenti. In merito alla Sars abbiamo uno studio che quantifica in questa formula la possibilità di incidente.
LWC = fatality burden = (basic probability of release) x (probability release leads to pandemic) x (number of pandemic fatalities)
LWC = peso dell’incidente = (probabilità di rilascio di base) x (probabilità di rilascio che porta a una pandemia) x (numero di vittime di pandemia)
“Un rapporto del 2013 dei Centers for Disease Control (CDC) è una fonte significativa di dati recenti sulle infezioni acquisite in laboratorio (LAI). Il rapporto documenta quattro LAI non rilevati o non segnalati in laboratori BSL3 ad alta sicurezza per agenti selezionati negli Stati Uniti registrati tra il 2004 e il 2010. Il rapporto identifica una media di 292 BSL-2, BSL-3 e BSL-4 ad alta sicurezza registrati per agenti selezionati negli Stati Uniti laboratori in quei sette anni, per un totale di 292 x 7 = 2.044 anni di laboratorio. Lo studio non scompone il numero di laboratori in BSL-2, BSL-3 e BSL-4. La probabilità di base è calcolata come 4 LAI / 2.044 anni di laboratorio = 0,002 o 0,2% per laboratorio all’anno. Questa è chiaramente una sottostima poiché i laboratori BSL-2 e BSL-4 contribuiscono al denominatore. Questa probabilità di base si basa sui considerevoli dati CDC per le attuali pratiche di laboratorio ed è coerente con quella per i rilasci di SARS attraverso LAI e con i rilasci dai laboratori BSL-4. Assumeremo la probabilità di rilascio di base più conservativa, dell’ordine di grandezza, dello 0,1% per laboratorio all’anno.”
http://www.pathobiologics.org/btac/ref/TheHumanFatalityBurdenofGainofFunctionFluResearch.pdf
Il già citato gruppo di Cambridge informò l’amministrazione Obama ed un altro di 54 scienziati scrisse all’allora capo della commissione europea Barroso. Poi vennero allo scoperto un gruppo di fautori della ricerca più estrema, libera dai vincoli delle norme e della politica. Epistemologicamente autoreferenziali e, questa la mia opinione, pericolosi se traggono la propria ragion d’essere in un quaderno di appunti del ginnasio.
Durante un incontro avvenuto ad Amsterdam nel luglio del 2014 dal titolo “GAIN-OF-FUNCTION RESEARCH” Report of a Debate tra il Prof. Giorgio Palù, già presidente dell’a società europea di virologia ed attuale presidente dell’agenzia italiana del farmaco e Prof. Simon Wain-Hobson, le posizioni tra i fautori ed i critici della manipolazione virale e chimerica si trovano uno di fronte all’altro.
Palù:
- Cos’è il rischio e qual è il vantaggio? Abbiamo fatto riferimento a questa domanda nella nostra lettera al Presidente Barroso in relazione ai progetti di ricerca sul GOF (guadagno di funzione). I benefici possono essere ottenuti sviluppando nuove terapie, ma i benefici possono anche essere correlati alla conoscenza in sé. Uomo deve perseguire la conoscenza, come è detto nella Divina Commedia di Dante. Non puoi fermare la conoscenza umana. Finora sulla filosofia. La scienza odierna è un’eredità di quella filosofia. Tuttavia, qualsiasi conoscenza genera controversia.
Wain-Hobson
- I vantaggi di questo tipo di ricerca: gli scienziati sono abituati a lavorare con la probabilità di vantaggi rispetto ai rischi, proprio come sono abituati a gestire agenti pericolosi. Uno degli argomenti a favore di questa ricerca sul guadagno di funzione è lo sviluppo di vaccini e farmaci. La ricerca GOF non ha nulla da offrire per la produzione di vaccini.
- Ora i rischi della ricerca sul guadagno di funzione: c’è sempre il rischio di un incidente. Per un virus che il sistema umano non ha mai visto questo potrebbe portare a milioni di morti. Questo non è un rischio, ma rischio catastrofico.
Palù:
- La ricerca sul duplice uso è una questione etica. Anche l’etica stessa può essere vista come duplice: fare del bene può portare a danni disastrosi. Questo era già stato visto dagli antichi greci come Erodoto (500 aC). Inoltre, l’etica è relativa alle circostanze. In tempo di guerra è giustificato difendersi secondo le regole dello “jus in bello”. Le contromisure possono essere giustificate. Il mondo accademico è un altro esempio, come dimostra la storia dell’Università di Padova. Il suo motto è Universa Universis Patavina Libertas, un appello alla libertà accademica. In effetti la storia dell’etica riflette la storia dell’Europa. Iniziò con Socrate (αρετη, σο φια), poi vennero Platone (ἀγαθόνεἶδος), Aristoteles (εὐδαιμονία) e Sant’Agostino (responsabilità, carità). Famosi sono gli scritti di Kant e dell’Illuminismo: gli esseri umani sono tenuti, dalla conoscenza del loro dovere di esseri razionali, a obbedire all’imperativo categorico di rispettare gli altri esseri razionali. L’utilitarismo (Mills) raccolse l’idea εὐδαιμονία di Aristotele invocando la massimizzazione della felicità. La bioetica è stata sviluppata da un oncologo americano. Era interessato all’essere umano. La bioetica era diretta alla conoscenza che non era disponibile nella medicina stessa. Si tratta di fare.
Erano gli anni in cui si parlava principalmente di influenza aviaria, perché il virus sars pareva essere un pericolo minore.
“Historical evidence has shown that even when there were human transmission events after laboratory accidents (such as the cases of severe acute respiratory syndrome (SARS) in Beijing, China), human cases were limited.”
Le prove storiche hanno dimostrato che anche quando si sono verificati eventi di trasmissione umana dopo incidenti di laboratorio (come i casi di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) a Pechino, Cina), i casi umani erano limitati
Così nell’articolo “Gain-of-function experiments: time for a real debate” pubblicato nel dicembre del 2014 sul Nature Reviews of Microbiology e scritto da W. Paul Duprex, Ron A. M. Fouchier, Michael J. Imperiale, Marc Lipsitch e David A. Relman, ovvero i maggiori virologi del mondo depositari di una diversa idea della ricerca scientifica.
https://www.nature.com/articles/nrmicro3405
Spesso però bisogna mettersi d’accordo sul significato di sicurezza.
L’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave del 2003 si era diffusa in 29 paesi, causando più di 8.000 infezioni e almeno 774 decessi e si mostrava particolarmente pericoloso maneggiare in laboratorio perché non esisteva un vaccino e può essere trasmesso tramite aerosol. Della SARS ci sono state sei fughe da tre laboratori di virologia: una a Singapore e Taiwan e quattro fughe separate nello stesso laboratorio a Pechino.
“Queste narrazioni di patogeni sfuggiti hanno temi comuni.”, scrive Martin Furmansky, “Esistono difetti tecnici non riconosciuti nel biocontenimento standard, come dimostrato nei casi di vaiolo e afta epizootica del Regno Unito. Preparazioni non adeguatamente inattivate di agenti patogeni pericolosi vengono gestite in aree di laboratorio con livelli di biosicurezza ridotti, come dimostrato nelle fughe di SARS e VEE. La prima infezione, o caso indice, si verifica in una persona che non lavora direttamente con l’agente patogeno che la infetta, come nel vaiolo e nelle fughe di SARS. La scarsa formazione del personale e la scarsa supervisione delle procedure di laboratorio annullano gli sforzi politici da parte degli organismi nazionali e internazionali per raggiungere la biosicurezza, come mostrato nelle fughe di SARS e vaiolo. Non è certo rassicurante che, nonostante i miglioramenti tecnici graduali nelle strutture di contenimento e le crescenti richieste di politiche per rigorose procedure di biosicurezza nella gestione di patogeni pericolosi, violazioni potenzialmente ad alto rischio del biocontenimento si verificano quasi quotidianamente: nel 2010, 244 rilasci non intenzionali di candidati per armi biologiche “agenti selezionati “Sono stati segnalati. Guardando il problema in modo pragmatico, la questione non è se tali fughe si tradurranno in una grave epidemia di civili, ma piuttosto quale sarà l’agente patogeno e come tale fuga possa essere contenuta, se davvero può essere contenuta del tutto.”
Un’ultima drammatica notazione a distanza di anni.
I discussi esperimenti di Yoshihiro Kawaoka e Ron A.M. Fouchier sono ricominciati nel 2019, grazie ai finanziamenti del governo federale statunitense.
La conclusione della sinossi della pandemia sarà oggetto di una pubblicazione nei prossimi giorni di aprile.
1 aprile