“Devi pensare che non sono tanto diversi dai crostacei. Entrambi hanno un carapace, gli insetti vivono sulla terra mentre granchi ed aragoste vivono in acque dolci e salate. Da sempre l’uomo se ne ciba, anche se gli insetti hanno minore fortuna in Occidente degli astici”.
Sorride Massimo Reverberi raccontandomi il mondo degli insetti edibili.
Mi trovo presso la sede della sua società Bugsolutely a Bangkok in Soi 39, una traversa della Sukhumvit nel centro della città.
Negli ultimi anni si è parlato molto di insetti edibili. A noi occidentali gli insetti creano un certo sospetto, tuttavia vengono mangiati in Asia ed in Sud America da sempre e da milioni di persone. Gli chiedo se hanno a che fare con la povertà di questi paesi e con la necessità di mettere sotto i denti qualsiasi cosa. Non è d’accordo, forse il tema degli insetti ha più relazione con il clima caldo di questi paesi. Gli insetti hanno caratteristiche uniche in termini proteici e vi sono ricette che li rendono davvero deliziosi, ma all’alba del terzo millennio il tema è un altro.
“Non devono riscaldarsi ed avere sangue caldo come i mammiferi”, afferma, “crescono senza consumare troppo ed a una quantità di nutrimento restituiscono quasi pari quantità di alimento, si tratta di sostenibilità ambientale in un mondo sempre più affollato”.
Massimo è un vero esperto della materia, collabora con le università di mezzo mondo e scrive articoli per riviste scientifiche. Ha costituito start up in Cina e Singapore. In Asia è tutto più semplice, mi dice, non vi sono i vincoli della normativa europea e della burocrazia gli snack proteici sono una regola qui come negli Stati Uniti ed in Australia.
Il prodotto che lo reso famoso nel settore è un fusillo di farina di grillo al 20% che ha deciso di cucinarmi, servito con burro fuso e parmigiano, mi lascia un delicato sapore di nocciola al palato lasciandomi senza parole, davvero eccellente. Mi racconta che ha superato i dubbi di tanti cuochi, prima che riconoscessero le qualità del prodotto e la inserissero nei loro menu. “Non ne faccio una colpa, ma tanta ristorazione è un mondo conservatore”, mi dice, “ma vi sono anche tanti professionisti intelligenti e curiosi, che ne apprezzano il gusto e le qualità nutrizionali”.
Soggetto a restrizioni in Europa per una normativa in ritardo sui tempi, Bugsolutely vende i suoi fusilli in tutto il mondo.
Gli chiedo come procedono gli affari. Massimo mi guarda ed apre le braccia: “le potenzialità sono enormi, a breve termine riguardano maggiormente il feed, ovvero l’alimentazione animale dell’acquacultura, ma presto le farine di grillo e di bachi della seta entreranno nelle preparazioni alimentari più comuni”.
Gli chiedo cosa lo ha portato qui e mi racconta che era stanco dell’Italia e del suo lavoro di imprenditore nel settore digitale, la Thailandia gli ha aperto le porte e la sua società è stata riconosciuta dalle autorità locali come un’impresa ad alta innovazione, un raro privilegio ed innumerevoli vantaggi fiscali.
I thailandesi allevano e mangiano insetti da sempre, non facendosi tante domande come noi occidentali che ci siamo scordati la lezione del Levitico nella Bibbia, in cui si stabiliva cosa fosse giusto mangiare e cosa meno e gli insetti erano nella lista delle cose buone e giuste.
“Ho quindi deciso di vivere qui. Ho preso in affitto una casa tradizionale ed al piano inferiore ho fatto il mio ufficio, attualmente collaborano con me un paio d’assistenti”
Ma è uscendo dalla sua casa che mi rendo conto di trovarmi in un luogo davvero speciale.
Le ruspe non hanno ancora demolito la casa di Terzani, la Turtle House, dove lo scrittore italiano visse per alcuni anni. Rimane il piccolo lago mentre la natura si è ripresa con la forza un piccolo angolo di Bangkok facendone una giungla. Mi racconta che fino a poco tempo fa c’era un custode che con una piccola mancia ti permetteva di visitare la casa, divenuta poi un ristorante senza tanto successo.
Il lotto è stato venduto, a breve sarà costruito un condominio i cui appartamenti saranno venduti ad un prezzo cinque volte superiore di dieci anni prima. “Così è Bangkok”, mi dice Massimo, “la crisi immobiliare non ferma gli investimenti e nessuno chiede da dove arrivano i denari”.
Ad Asoke, alla distanza di pochi passi, abita Lawrence Osborne, per gli anglosassoni è il nuovo Graham Greene per me un autore di culto. “Lo si trova spesso al pub dell’angolo ed è davvero una persona cortese” mi dice Massimo, “stasera potrebbe essere li, se vuoi conoscerlo posso presentartelo.”
Questo incontro ha avuto luogo nel novembre del 2019 prima dell’esplosione della pandemia.
28 marzo