In questi giorni, il sottomarino nucleare francese Emeraude ha raggiunto il mare Cinese meridionale.

La presenza francese non può passare inosservata. Gli interessi francesi nell’area si saldano con un’attività di pattugliamento nell’ambito delle alleanze occidentali, a molti la presenza del sommergibile nelle aree dello stretto di Taiwan e del Tonchino, fa ricordare il tempo in cui la Francia era una grande potenza e l’Indocina era francese.

“Questa straordinaria pattuglia ha appena completato un passaggio nel Mar Cinese Meridionale. Una prova lampante della capacità della nostra Marina francese di schierarsi lontano e per lungo tempo insieme ai nostri partner strategici australiani, americani e giapponesi” ha twittato il ministro degli esteri francese Florence Parly.

Domenic Ziegler nell’articolo pubblicato da The Economist, “South-East Asian countries are trapped between two superpowers” dello scorso 17 novembre, sostiene che la presenza statunitense e dei suoi alleati, è ben accolta dai paesi rivieraschi dell’area. Seppure non vi siano affinità con i modelli democratici, per il Vietnam ed i suoi vicini, l’Occidente è un alleato strategico per affrontare le ambizioni espansionistiche cinesi, che definiamo “Lebensraum des Han”, “lo spazio vitale degli han”. Pochi ricordano che nel 1976 durante la guerra tra il Vietnam e la Cina per le isole Paracel, Hanoi chiese aiuto agli Stati Uniti e alla sua marina contro le truppe di Pechino.

In merito alla Francia, può essere utile ricordare che da Gibuti alla Polinesia francese vivono oltre un milione e mezzo di cittadini francesi. La lingua francese è l’idioma dalle élite vietnamite, che continuano a studiare a Parigi e le si incontra la domenica a le Trois Gourmand, a pochi passi dal fiume Saigon al 39 Tran Ngoc Dien di Ho Chi Min, dove si può gustare la migliore cucina di Francia in Indocina.

17 febbraio