La luna nell’acqua # 1
Gianni Rodari racconta la storia di un asino che “vide la luna specchiata in un ruscello e gli venne appetito. – Me la voglio mangiare! – disse, e cominciò ad inghiottire acqua a lunghe sorsate. Proprio nel momento una nuvola oscurò la luna, e l’asino tutto soddisfatto, pensò di averla digerita. Ma la nuvola passò, la luna tornò a brillare, e tutti gli animali derisero l’asino per la sua sciocchezza. – Sarà, – ribatté l’asino, – ma io sono sicuro di averla mangiata, tant’è vero che mi fa male la pancia”.
Sconvolgenti gli ultimi sei mesi del governo cinese, ha scatenato una battaglia sulle dorsali Himalaiane contro una potenza nucleare come l’India, il pugno di ferro ad Hong Kong e gli aerei da guerra in volo su Taiwan, le minacce agli Stati Uniti ed al Canada, gli insulti e la sfida all’Australia, le richieste territoriali a remote area dell’oceano pacifico meridionale all’Indonesia, le cannoniere nel mar cinese meridionale davanti al Vietnam e la pretesa delle isole Spratley con i suoi giacimenti di gas, gli articoli fasulli pubblicati sul sito dell’ambasciata cinese in Francia sulle negligenze nella gestione della crisi sanitaria, fino alle accuse del quotidiano comunista all’Italia per il virus di Codogno, qualcosa che non funziona tanto bene a Pechino. Troppo in un tempo di poche settimane e poi contro tutti, nessuno escluso, perché mai?
Il professore Mixin Pei, docente di scienze politiche alla Claremont Mc Kenna College in California, nel suo editoriale per il settimanale Internazionale “I diplomatici cinesi stanno sbagliando tutto”, afferma che la svolta ultra nazionalista del ministro degli esteri cinese Wang Yi ha prodotto effetti disastrosi sulla credibilità di Pechino, nei confronti dei paesi con i quali dovrebbe avere rapporti amichevoli. Due i punti di non ritorno cinesi: sono restii a qualsiasi critica alla gestione sanitaria e della natura della pandemia e la cieca fedeltà alla conduzione autocefala ed imperialista di Xi Jinping, mancando una stampa libera ed una opposizione nessuno può rimarcare gli sbagli ed abbagli, i razzi ed i fuochi artificiali.
Mi sono fatto un’ipotesi, troppi errori e tanta dimostrazione di forza mostrano esattamente l’opposto, il drago cinese non è drago e neppure un serpente, come il 1953 data di nascita di Xi Jinping, ma certamente un asino delle fiabe di Gianni Rodari, che beve tanta acqua fino a farsi venire mal di pancia ed esserne anche contento.
Ps concludo con una filastrocca per bambini di Gianni Rodari, lascio i pesi massimi del sarcasmo contro le dittature, come Bertold Brecht, ad altra e più sofisticata battaglia, questo è un puntino.
Il dittatore
Un punto piccoletto,
superbo e iracondo,
“Dopo di me” gridava
“verrà la fine del mondo!”.
Le parole protestarono:
“Ma che grilli ha pel capo?
Si crede un Punto-e-basta,
e non è che un Punto-e-a-capo”
Tutto solo a mezza pagina
lo piantarono in asso
e il mondo continuò
una riga più in basso.
Si segnala di Gianni Rodari, Il libro dei perché, Einaudi ragazzi, euro 12,50
22 giugno 20